AREA PAZIENTI


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I DISORDINI TEMPOROMANDIBOLARI

sono un gruppo molto complesso di patologie del sistema masticatorio a carico dei muscoli della masticazione e dell’articolazione temporomandibolare, ossia l’articolazione tra la mandibola e l’osso temporale. La mandibola ha in alto un estremità di forma “a clava”, il condilo, che si muove all’interno della cavità articolare mentre noi parliamo, mangiamo o sbadigliamo.

Le superfici dei condili e della cavità articolare sono rivestite di cartilagine e separate tra loro da un piccolo disco (menisco), che ha la funzione di assorbire i traumi e rendere fluidi i movimenti articolari. L’intera struttura è stabilizzata dai muscoli e dai legamenti che intervengono durante i movimenti di apertura e chiusura della bocca.

Molte forme di disordini temporomandibolari sono autolimitanti, ossia il quadro clinico migliora spesso spontaneamente, ma poiché la loro prevalenza (la percentuale di persone che ne sono affette) è molto elevata ed in aumento, tali patologie stanno assumendo una notevole importanza sociale. Pertanto, lo studio dei disordini temporomandibolari, delle loro cause e delle migliori forme di terapia a nostra disposizione è un argomento molto attuale nella comunità scientifica.

La principale causa dei disordini temporomandibolari è da ricercarsi nel sovraccarico articolare: la tensione emotiva genera bruxismo sotto forma di serramento muscolare, e ciò determina l’affaticamento dei muscoli masticatori e la sofferenza articolare. Contrariamente a quanto ritenuto in passato, il ruolo dell’occlusione dentale (e men che meno della postura corporea!) è quasi ininfluente nel determinare l’instaurarsi dei sintomi.

SEGNI E SINTOMI di DISORDINI TEMPOROMANDIBOLARI: quando consultare lo specialista

I segni e sintomi di disordini temporomandibolari, campanelli d’allarme per richiedere una visita specialistica, possono includere:

  • DOLORE ALLA MANDIBOLA
  • DOLORE ALL’ORECCHIO o nell’area circostante
  • DIFFICOLTÀ A MASTICARE o disagi durante la masticazione
  • DOLORE FACCIALE di notevole intensità
  • Un RUMORE di click o una sensazione di ruvidità durante l’apertura e la chiusura della bocca
  • BLOCCO DELLA MANDIBOLA, con difficoltà ad aprire o chiudere la bocca
  • CEFALEA
  • OCCLUSIONE DENTALE NON CONFORTEVOLE (come se i denti non articolassero più tra loro in modo corretto)

E’ importante comunque sottolineare che il processo di diagnosi differenziale tra i disordini temporomandibolari ed altre condizioni locali (es. nevralgie facciali, mal di denti, cefalee) o sistemiche (es. fibromialgia, disordini psicosomatici, poliartriti) è molto complesso e non sempre delegabile al solo professionista odontoiatra.

LA TERAPIA

Nella maggior parte dei casi, la terapia dei disordini temporomandibolari è molto più semplice di quello che il paziente “teme”, in quanto i dolori di moderata intensità ai muscoli masticatori ed all’ATM rispondono bene a semplici terapie conservative. Tra queste, le placche occlusali (“bite”), la ginnastica di mobilizzazione mandibolare, i farmaci anti-infiammatori, e le tecniche cognitivo-comportamentali (che consistono nell’educare il paziente sul funzionamento della mandibola e nell’insegnare approcci alla gestione della tensione emotiva che spesso è alla base dei sintomi), sono quelle di più comprovata efficacia.

In alcuni casi, è necessario ricorrere ad infiltrazioni dell’articolazioni temporomandibolare o a terapia farmacologica più “aggressiva”. Solamente in rare situazioni è necessario un intervento chirurgico.

E’ importante per i pazienti sapere che, contrariamente a quanto spesso viene raccontato da molti presunti specialisti del settore, la correzione dell’occlusione dentale e/o della postura corporea non trovano alcuna giustificazione clinico/scientifica e rischiano anzi di esporre il paziente ad inutili esborsi economici.