II CONGRESSO NAZIONALE GSID


II CONGRESSO NAZIONALE GSID

II Congresso Nazionale GSID, Marina di Carrara 3-4 Giugno 2016

LET’S CHEW ON BRUXISM – MASTICHIAMO IL BRUXISMO

Il congresso è stato un imperdibile evento, con sold-out di partecipazioni, ben 19 poster la metà dei quali rappresentanti lavori pubblicati su riviste internazionali, e numerosi delegati da parecchi paesi esteri. A questo si aggiunga un programma scientifico eccezionale (Abstract Book II Congresso GSID: degno dei migliori eventi internazionali!), con gli speakers a completa disposizione dell’uditorio per discutere interattivamente i vari argomenti, ed ecco spiegata la vivacità del congresso, con un auditorium pieno ed attento.

Durante il primo giorno, Frank Lobbezoo e Daniele Manfredini hanno di fatto tenuto un corso di una giornata intera basato sulle attuali evidenze scientifiche in materia di bruxismo e le loro applicazioni nella pratica quotidiana. In breve, si è spaziato da cenni di eziologia a suggerimenti terapeutici.

Le evidenze emerse sono che le credenze passate sul ruolo delle anomalie occlusali sono risultate erronee, ed è ormai riconosciuto che il bruxismo non ha un’eziologia periferica legata all’occlusione dentale. Il bruxismo è infatti un fenomeno centrale risultante dall’interazione di molteplici fattori, con una particolare importanza dei problemi psichici legati all’eziologia del bruxismo della veglia. Per quanto riguarda il bruxismo del sonno, è stato dimostrato parte dell’arousal response, una risposta di attivazione del sistema nervoso centrale costituita da microrisvegli che si verificano nella transizione verso fasi di sonno più leggere. Gli orientamenti attuali supportano inoltre la necessità di discriminare tra i diversi fenomeni motori raggruppati insieme sotto il termine generale di “bruxismo”, cioè il serramento di mascelle e/o denti ed il digrignamento dei denti. In base a queste premesse, le linee guida internazionali richiedono di basare la diagnosi sulla misurazione del bruxismo, in modo da poter poi identificare i predittori anamnestici ed i segni clinici e i sintomi associati alle attività del bruxismo. Da un punto di vista terapeutico, la strategia deve essere quella di ridurre le potenziali conseguenze del bruxismo: l’approccio che a livello internazionale è definito delle “P-multiple”(placche, pillole/farmaci, psicologia, e fisioterapia) è lo standard di riferimento in tal senso. Sforzi futuri dovranno comunque essere compiuti, a partire dall’update del consensus paper 2013 previsto nel 2017, per identificare le forme di bruxismo “patologiche” e che quindi richiedono trattamento.

Il giorno successivo, altri rinomati speakers (Junia Serra-Negra dell’Università di Minais Gerais ed il duo Fabio Carboncini-Maurizio Zilli, rispettivamente Presidente e Past-Presidente AIOP) hanno relazionato su due specifici argomenti clinici: il bruxismo nei bambini ed il trattamento protesico dei pazienti bruxisti. Il bruxismo nei bambini può essere in parte considerato un fenomeno fisiologico che decrementa di prevalenza con l’età, ma non bisogna sottostimare la possibile importanza di fenomeni psicologici, che devono essere quindi delicatamente indagati. Per quanto riguarda invece la protesi, gli attuali orientamenti sono quelli di considerare il bruxismo un fattore di rischio tale da sconsigliare l’impiego di soluzioni riabilitative protesiche ed implantoprotesiche a ridotta predicibilità. Fattori quali l’adattamento naturale spiegano la possibilità di incrementare la DVO nei pazienti con usura dentale, a scopo protesico estetico, senza rischiare di compromettere la funzione masticatoria. La diagnosi iniziale resta comunque un caposaldo fondamentale alla base di ogni considerazione, sia in ambito di odontoiatria pediatrica che protesica.

Il tutto è stato intervallato da short communications di alto livello e da un numero di domande ai relatori onestamente mai visto prima, testimonianza che l’idea di un evento interattivo ha avuto molto successo ed è stata apprezzata dai partecipanti.

La sessione poster di questo secondo congresso GSID ha visto vincitrice Beatrice Dal Borgo dell’Università di Trieste, che supportata dalla straordinaria competenza scientifica di Giuseppe Perinetti ha esposto una review della letteratura sull’assenza di correlazione tra asimmetrie mandibolari e postura corporea (ben nota agli addetti ai lavori “seri”, ma mai ribadita abbastanza!). Il secondo posto è andato a Milton Maluly dell’Università di San Paolo (Brasile), che ha presentato un’indagine epidemiologica su larga scala mediante studio polisonnografico del bruxismo del sonno su più di 1000 pazienti. Al terzo posto Alessandro Bracci, che in collaborazione con gli studenti e i docenti del CLOPD dell’Università di Padova e della Scuola di Specializzazione in Ortodonzia dell’Università di Ferrara, ha sintetizzato i risultati preliminari degli studi sulla prevalenza del bruxismo della veglia mediante l’applicazione per smartphones BruxApp.

Infine, un grazie per lo splendido supporto a tutto il team di Pierre Service…tutti insieme vi aspettiamo per i prossimi eventi!